Sign in / Join

Perdita dei denti: interessa 19 milioni di italiani

Sono 19 milioni gli italiani interessati dal fenomeno della perdita dei denti (edentulia), e tra questi 1 caso su 4 ha perso almeno 8 denti, ma solo il 27% è ricorso a un intervento di implantologia per sostituire i denti mancanti.  Sono i dati che emergono dalla ricerca che DOXA ha portato avanti per conto della Accademia italiana di odontoiatria protesicaLa perdita dei denti viene percepita da tutti gli intervistati come come un evento traumatico, con serie conseguenze a livello fisico e psicologico. "La perdita dei denti naturali è un fenomeno molto diffuso tra gli italiani over 40, al punto da poterlo definire un vero problema di salute pubblica" spiega Massimo Sumberesi, Head of Doxa Marketing Advice.

Quali sono i soggetti più interessati dall'edentulia?

perdita dei dentiDall'indagine emerge che in media gli individui tra i 40 e i 44 anni hanno perso già 4 denti, mentre i 65-75enni almeno dieci. Proprio nel segmento più avanti negli anni si riscontra la situazione più critica, con un numero medio di denti naturali residui inferiore a 20. Un elemento comune a tutti gli interessati al problema della caduta dei denti è una mancata o poco efficace prevenzione delle patologie dentali e la quasi assenza di visite di controllo periodiche.

1 su 6 non va dal dentista da oltre un anno e il 30% vi si reca solo se ha una criticità gravi da risolvere. A frequentare poco lo studio odontoiatrico sono soprattutto gli over 65.

Complice la mancata cura e prevenzione della salute orale, rimane solo con 20 denti naturali su 32: il 43% dei soggetti tra i 65 e i 75 anni, il 25% dei 55-64enni e il 13% dei 40-54enni mentre Il 15% degli over 65 ha perso tutti i denti.

Quali conseguenze comporta la perdita dei denti?

Tutti gli individui coinvolti nell'indagine hanno riportato come destabilizzante per il proprio benessere la perdita dei denti. Molte sono le conseguenze elencate sia di carattere fisico che psicologico: difficoltà di masticazione (33%), senso di vergogna (23%), problemi digestivi (22%), tendenza all'isolamento (15%), minore autostima e difficoltà nel parlare (9%), disturbi mentali e cognitivi (6%).

Nonostante questo, emerge dall'indagine che il 27% di chi ha perso i denti non si è rivolto a un centro odontoiatrico specializzato per reintegrarli con l’implantologia, tra i motivi indicati: aspetti economici (28%) e paura del dolore (17%).

Studi recenti hanno però dimostrato che l’atto masticatorio favorisce l’afflusso di sangue al cervello e agisce positivamente su memoria e apprendimento. Una masticazione compromessa può dunque trasformarsi in un fattore di rischio per lo sviluppo di deficit cognitivi, demenza e sindromi depressive.

Oltre l’aspetto funzionale c’è anche l’aspetto estetico: la perdita dei denti causa il riassorbimento osseo e di fatto la distanza che intercorre tra la punta del naso e quella del mento (dimensione verticale occlusale) diminuisce, compromettendo totalmente l’estetica del viso.

Il ricorso all'implantologia rappresenta quindi un intervento indispensabile per migliorare le proprie condizioni di benessere psicofisico e ritrovare la serenità.

Un dato molto positivo che DOXA ha rilevato è che il 99% degli intervistati ha preferito rivolgersi a odontoiatri italiani riconoscendo qualità e professionalità ai dentisti del nostro Paese, sfatando così il mito dei viaggi nell'Est Europa per cure low lost.

Pianificare periodiche visite di controllo in centri odontoiatrici specializzati potrebbero aiutare l'Italia a raggiungere gli obiettivi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che si è riproposta di ridurre entro il 2020 il numero di pazienti edentuli e aumentare la percentuale di 80enni con almeno 20 denti naturali residui.

Lascia un messaggio